La storia di Marco

essere

Comunicazione

Ciao mi chiamo Marco e lavoro in Soluzioni dalla sua fondazione nel 2014. Conosco Alessandro dal 2006 quando ho iniziato a lavorare con lui in una società di consulenza in cui era amministratore. Voglio raccontarvi quanto successe a metà del 2017.

Piccola premessa Soluzioni era ancora una società giovanissima, sicuramente promettente ma sicuramente la solidità attuale al tempo era un miraggio. Altro tassello fondamentale, penso per ogni società, e che ogni cliente è sacro specie se garantisce una fetta importante del fatturato annuo.

Allora la seconda società in ordine d’importanza che seguivamo iniziava ad essere ingestibile. A noi il lavoro non ha mai spaventato e ogni richiesta è sempre accolta con il sorriso e con la massima disponibilità, ma il cliente aveva sempre da ridire sul nostro operato e questo era ovviamente fonte continua di stress.

Ma non ci davamo per vinti anche perché se scrivi sul muro dell’ingresso “soluzioni pensate e costruite immaginandoci al posto del cliente” poi devi essere coerente. Dietro a quella scritta ci sono tanti aspetti ma principalmente vuol dire fare consulenza ascoltando realmente le esigenze del cliente.

In questo caso eravamo RSPP e con Alessandro ci vedevamo prima di ogni incontro con il cliente per concordare obbiettivi, programmare le attività e questo la facevamo pensando come se l’azienda fosse nostra.

Programmavamo anche il modo di presentare le priorità, anche perché se non c’è buona comunicazione con il cliente non puoi pensare a soluzioni per lui. Tutto inutile, anche il mettersi nei panni del cliente non dava frutto. In uno dei tanti incontri preliminari con Alessandro, lui se ne esce con “così non può continuare oggi andiamo e gli diciamo che sospendiamo il contratto”.

Io ero incredulo perché era come “sputare” in uno dei piatti più ricchi di Soluzioni. All’incontro con la ditta dopo le solite osservazioni sul nostro lavoro, le parole di Alessandro sono state “visto che non riusciamo ad esservi di aiuto ed a darvi quello che voi volete vi comunico che bloccheremo il contratto per il 2018 e che vi faremo una nota di credito per l’anno in corso”.

Lungo silenzio nella sala riunioni.

Finita la riunione si è comunque portato avanti il lavoro in sospeso come sempre.

La morale di questa storia? Che siamo comunque rimasti consulenti in questa azienda per l’ambiente e che il nuovo studio di consulenza per la sicurezza è stato mandato via dopo circa nove mesi.

A tutt’oggi riceviamo ancora richieste di preventivi dal cliente sui temi della sicurezza, a dimostrazione del fatto che probabilmente il nostro lavoro non era così sbagliato e che soprattutto il fatto di cercare sempre di immedesimarci nel cliente tanto da rescindere un contratto qualora si ritenga di non essere in piena sintonia alla fine paga.

Marco